Scenari del mondo contemporaneo dal 1815 a oggi by Giovanni Montroni;

Scenari del mondo contemporaneo dal 1815 a oggi by Giovanni Montroni;

autore:Giovanni Montroni; [Montroni, G.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Manuali di base
ISBN: 9788858116821
editore: edigita
pubblicato: 2005-11-14T23:00:00+00:00


3.3. Fascismo, nazismo, comunismo

3.3.1. I limiti del concetto di totalitarismo

Fascismo, nazismo e comunismo condivisero forme di dominio autoritarie e un uso sistematico della violenza per rafforzare il monopolio della politica. Non è però possibile considerarli come un unico fenomeno autoritario. Questo per numerose ragioni. Vi è intanto un problema di cronologie diverse: fascismo e nazismo nacquero nel periodo tra le due guerre e i regimi a cui diedero origine furono travolti dal secondo conflitto mondiale; il comunismo nacque nel dramma della Grande Guerra, almeno nel blocco sovietico, e si sgretolò solo nel 1989. Fascismo e nazismo si affermarono in contesti storici assai lontani dalla Russia zarista e si presentarono per molti versi come risposte ad aspirazioni e a domande collettive. Il nazismo fu il frutto della volontà di rivalsa e di riscatto di una nazione sconfitta, mutilata e umiliata dai caratteri vendicativi e vessatori dei trattati di pace. Il fascismo si affermò in una nazione che, pur vittoriosa, si sentiva altrettanto umiliata dal rifiuto degli altri paesi vincitori di dare soddisfazione alle sue aspirazioni di espansione territoriale e frustrata nelle sue pretese di maggiore prestigio internazionale. Il comunismo nacque, invece, dallo sfacelo dell’impero zarista ed ebbe una vicenda complessa che ne mutò nel tempo la fisionomia.

Per quanto riguarda l’Urss, sia pure limitatamente al solo periodo staliniano, le differenze con gli altri due regimi autoritari furono numerose, sebbene gli elementi condivisi – o solo apparentemente condivisi – non siano stati pochi. Tutti e tre i sistemi si fondavano, con qualche forzatura interpretativa, su un leader riconosciuto di cui si celebrava la figura con un vero e proprio culto della personalità. Lo storico inglese Ian Kershaw spiega l’«enigma» del consenso di cui godette Hitler attraverso il ricorso al concetto di «potere carismatico» formulato da Max Weber. «Diversamente dalle forme del dominio fondate sull’autorità tradizionale ‘dei capi ereditari’ o sull’autorità legale e burocratico-impersonale – scrive Kershaw – che caratterizza la maggior parte dei sistemi politici, il ‘potere carismatico’ si basa sulla percezione, da parte di un ‘seguito’ di fedeli, del senso della missione e delle doti di eroismo e di grandezza in possesso di un leader riconosciuto». Queste considerazioni di Kershaw, seppure in maniera diversa, possono valere anche per Mussolini, ma non del tutto per Stalin. Il culto di Stalin, come mostra Andrea Graziosi, fu per lungo tempo una costruzione artificiale che nascondeva l’odio di cui era oggetto; solo dalla metà degli anni ’30, in coincidenza con il brutale sterminio, il culto di Stalin cominciò ad acquistare una base reale. In ultima analisi, nel confronto tra i tre regimi emergono evidenti differenze che rinviano alle ineguaglianze geografiche tra i paesi, ai diversi livelli di sviluppo economico e civile, alle formazioni sociali, alle culture politiche e ai vocabolari ideologici in cui queste si esprimevano, alle difformi concezioni dello stato nazionale.

Nonostante le disparità, la comparazione tra i tre regimi è utile per ottenere una migliore definizione dei fenomeni, a condizione che questa venga condotta attraverso categorie concettuali adeguate ed efficaci. La categoria politologica che fino



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.